Caratteristiche principali di Allergy Explorer (ALEX)
ALEX è superiore ai test cutanei per le allergie (Skin Prick Test) perché il prelievo dura pochi secondi, possono essere testati 240 differenti allergeni, il risultato viene letto da uno strumento e non è influenzato dall’operatore e dalle caratteristiche della cute del paziente.
ALEX è superiore al dosaggio delle IgE specifiche con tecniche classiche (RAST) perché in uno solo chip contiene 240 allergeni (un numero virtualmente impossibile da raggiungere con dosaggi singoli, sia in termini di impegno che di costi), mette insieme sia allergeni estrattivi che ricombinanti e quindi non solo consente di identificare a quali allergeni il paziente è sensibilizzato, ma anche se la sensibilizzazione è genuina o frutto di una cross-reazione, un dato estremamente importante nell’ottica di una terapia personalizzata.
Cosa è l’ALEX®
L’Allergy Explorer (ALEX) è un test
diagnostico in vitro quantitativo per il dosaggio delle IgE allergenespecifiche
(sIgE) ed un test diagnostico in vitro semi-quantitativo per misurare la
concentrazione delle IgE totali (tIgE) nel siero o nel plasma umano.
L’intera procedura d’analisi allergologica ALEX è certificata CE-IVD. ALEX
permette di valutare più di 240 allergeni ed è in grado di investigare sulla
predisposizione del proprio sistema a reagire nei confronti di sostanze
normalmente innocue. Infatti sulla base della composizione dei pannelli degli
estratti allergenici e degli allergeni molecolari, il test porta ad un quadro
quasi completo della sensibilizzazione di ogni paziente.
In che cosa consiste
l’ALEX®
Per effettuare il test è sufficiente un semplice prelievo di sangue del
paziente
Nello specifico l’ALEX è un dosaggio immunologico su fase solida: gli estratti
allergenici o gli allergeni molecolari, che sono legati a nano-particelle, sono
depositati in maniera sistematica su una fase solida, andando a formare un
array macroscopico.
Inoltre il protocollo di dosaggio ALEX integra un potente inibitore CCD
(Determinanti crossreattivi dei carboidrati) durante l’incubazione del siero,
rendendo così più chiari i risultati per le IgE specifi che. In questo modo si
permette di rendere più facile l’interpretazione dei pazienti positivi ai CCD.
Il campione viene poi analizzato attraverso uno specifi co dispositivo.